Le 5 cose da NON fare sui social media

Le 5 cose da NON fare sui social media 150 150 G. Luca Propato

L’estate è ormai alle porte e come ogni anno i social media iniziano a popolarsi di contenuti multimediali freschi e dal sapore creativo.

C’è la professionista che si scatta una foto in costume al mare, mentre legge ‘Donna Moderna’, e la pubblica sulla sua pagina Facebook.

C’è l’imprenditore che non si lascia scappare nemmeno un aperitivo di lavoro e fa le Instagram Stories di ogni momento.

E c’è poi chi avrebbe voluto essere in vacanza, ma invece è costretto a restare in ufficio fino al 14 di agosto, e così su Twitter dice di essere alle Maldive, su Facebook alle Canarie e su Instagram a Porto Cervo, su uno dei suoi tanti yacht sparsi per il mondo.

Fermiamoci un attimo.

Non è esattamente così che andrebbero usati i social media, né d’estate né d’inverno, soprattutto se sei un professionista o un imprenditore. Gli esempi appena riportati rappresentano i classici comportamenti da non avere sui social media. Alcune di quelle cose che il più delle volte è preferibile non fare, perché comportano più rischi che benefici per la propria immagine e il proprio business.

Ma facciamo un passo indietro e analizziamo uno per uno i 5 errori più comuni da evitare su Facebook & Co, soprattutto quando si utilizzano questi strumenti come canali di comunicazione professionale e non per mero divertimento.

1. Essere su tutti i social media non vuol dire essere efficaci

Quando si decide di utilizzare i social media come canale di comunicazione per alimentare il proprio business, il più delle volte si cade nella tentazione di pensare che più canali vuol dire necessariamente più traffico, e quindi più clienti.

Così si crea la pagina Facebook, l’account Twitter, il profilo aziendale su Instagram (qui ti abbiamo spiegato come crearlo), il profilo personale su LinkedIn e chi più ne ha, più ne metta. Senza riflettere, però, che attivare un profilo su più piattaforme social vuol dire anche, e soprattutto, prendersi l’impegno e la responsabilità di gestire in maniera attiva quegli stessi presidi di comunicazione: aggiornarli, popolarli con contenuti di valore pensati per quel canale e rispondere agli eventuali messaggi e commenti delle persone.

Un profilo attivo, ma lasciato al proprio destino, non è assolutamente un buon biglietto da visita per un potenziale cliente che bussa alla tua porta e non trova nessuno ad aprirgli. Quindi, prima di farsi prendere dalla foga del momento, bisognerebbe sempre riflettere se quella piattaforma è davvero necessaria per la propria social media strategy e se si avrà il tempo per curarla a dovere.

2. I contenuti duplicati annoiano il tuo pubblico

Il secondo errore più comune quando si parla di social media marketing consiste nel pubblicare gli stessi contenuti su diverse piattaforme. Mi riferisco ad esempio alla pubblicazione su Instagram di una foto, con testo e hashtag: il social ti dà infatti la possibilità di ripostare lo stesso contenuto su Facebook. Non utilizzare mai questa funzionalità!

Partiamo dal presupposto che ogni social network ha un suo pubblico, un suo linguaggio e degli orari di pubblicazione diversi. Il pubblico di Instagram sarà più giovane e più attento all’immagine, diversamente da quello di Facebook che leggerà con maggior attenzione il testo e non utilizzerà gli hashtag, e ancora differente da quello di LinkedIn che ricercherà un linguaggio più professionale.

Il consiglio è quindi quello di replicare anche lo stesso contenuto su varie piattaforme, ma adattandolo al target, agli orari del tuo pubblico (anche se questo è un concetto molto variabile e discutibile), alle caratteristiche di ogni social.

Creare un piano editoriale di contenuti personalizzato per ogni piattaforma è sicuramente la migliore forma d’investimento di tempo ed energie per il tuo business: i risultati che otterrai nel lungo periodo ti lasceranno a bocca aperta.

3. Fare spam e comprare follower non sono strategie di social media marketing

Soprattutto all’inizio, quando non c’è ancora nessuno che segue la nostra pagina, la tentazione di trovare la scorciatoia è davvero grande.

Così cominciamo a invitare gli amici a lasciare un Like. Poi, se questo non funziona, proviamo a inviare a tutti un messaggio privato. Alla fine, però, ci rendiamo conto che abbiamo racimolato solo 85 persone e che agli occhi degli altri non siamo poi così influenti. Allora passiamo molte ore a condividere la pagina all’interno di gruppi e bacheche a caso, a taggare gente che non conosciamo e a cercare su Google dove e come comprare una manciata di Fan.

“Bene, ma non benissimo”, direbbe qualcuno. Perché in questo modo non stiamo facendo altro che decretare il nostro insuccesso ancora prima di aver iniziato. Fare Spam e comprare Fan non sono due strategie di social media marketing, ma solo un modo semplice e indolore per tagliarsi le gambe da soli.

4. Comunica solo quando hai qualcosa da dire

Lo so. Viviamo oggi in un mondo in cui, se non si dice la propria opinione sulla notizia del momento, non si è nessuno. Così facendo tutti hanno la presunzione di sapere tutto, ma poi quasi nessuno sa la verità di come stanno realmente le cose.

Prendo spunto da questo spaccato della società odierna, per introdurre il quarto errore da non commettere sui social media, ossia comunicare sempre, anche quando non si ha niente da dire.

Se sei un professionista o un imprenditore e vuoi raccontare il tuo brand online, ricordati che il tuo primo obiettivo è offrire valore a chi ti legge, guarda o ascolta. Questo vuol dire che puoi intrattenere, puoi ispirare, più educare o puoi convincere il tuo pubblico come meglio credi, ma a patto che tu abbia qualcosa di realmente valido da comunicare.

Evita quindi di cavalcare l’onda della notizia virale, solo perché lo fanno tutti. Se non hai niente da dire, è meglio rimanere un attimo in silenzio.

5. Le bugie hanno le gambe corte (soprattutto sui social media)

Riprendendo uno degli esempi con cui ho aperto questo articolo – quello del tizio che diceva di girare il mondo, ma che in realtà era ancora in ufficio a lavorare -, vorrei infine sottolineare il fatto che, quando ci si racconta sui social media, la coerenza è tutto (o quasi).

Questo vuol dire assumere un’armonia di pensiero e non sventolare come una bandiera; identificare il proprio tono di voce e portarselo un po’ ovunque; e, ovviamente, non dire su Instagram che sei da una parte, mentre su Facebook che sei da un’altra. Le bugie hanno le gambe corte e basta poco per perdere la fiducia in chi ti ascolta. 

Spero che questi consigli potranno aiutarti a comunicare meglio sui social media.

Ringrazio Giorgio Reclama per il suo contributo alla redazione di questo articolo.

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