3 consigli utili sulla comunicazione non verbale

3 consigli utili sulla comunicazione non verbale 150 150 Gianfranco Marramiero

Il nostro corpo parla.

Certo, le parole sono importanti, ma anche la postura, lo sguardo e la voce hanno un ruolo molto importante nella comunicazione.

Vediamo allora, attraverso 3 semplici tips, come migliorare la tua comunicazione non verbale.

Cos’è la comunicazione non verbale?

Si tratta di un processo di comunicazione che avviene attraverso l’invio e la ricezione di messaggi, senza l’uso delle parole.

Gesti, espressioni, tono di voce e ritmo, ma anche abbigliamento e acconciatura. Tutti aspetti che potrebbero sembrare secondari ma che in realtà sono fondamentali.

Secondo la celebre ricerca di Albert Mehrabian, professore di psicologia all’UCLA, le parole rappresentano solo una parte della nostra comunicazione: è altrettanto importante la comunicazione paraverbale e quella non verbale.

Questa riflessione deriva dal fatto che questo tipo di trasmissione di messaggi avviene al di sotto della soglia di consapevolezza dell’interlocutore: in parole povere è tutto ciò che noi percepiamo con i nostri sensi, che viene decodificato a livello inconscio.

Parliamo quindi di una forma di comunicazione potentissima, che non va assolutamente ignorata.

I 3 tips per una miglior comunicazione non verbale

Se ti trovi spesso a parlare in pubblico è necessario che tu conosca questi piccoli trucchi. Ma è utile conoscere la forza di questi messaggi silenziosi anche per avere maggior successo nel lavoro e relazioni più sane.

Ti lasciamo 3 semplici consigli da seguire. A partire da adesso!

1. Lo sguardo

È comune sentirsi dire da bambini che quando una persona parla, bisogna guardarla negli occhi.

Si tratta di una riflessione esatta, ma da rivedere.

Mantenere un buon contatto visivo fa capire alla persona con cui parliamo che siamo interessati a quello che dice, ed è sinonimo di rispetto e curiosità. Ma fissare per troppo tempo potrebbe creare l’effetto contrario, quindi mettere in difficoltà l’interlocutore.

E poi, sapevi che quando la persona che ti ascolta ha la pupilla dilatata vuol dire che è molto attenta? Fai attenzione a questo dettaglio!

2. Le braccia

Spesso durante le riunioni ce ne stiamo seduti con le braccia poggiate sul ventre o conserte.

Errore!

Questa posizione ci fa apparire timidi, insicuri, chiusi al confronto. Se hai una scrivania davanti, poggia le braccia sul tavolo ed esprimi le tue opinioni liberamente. Magari senza gesticolare eccessivamente!

3. La prossemica

Parliamo di distanze tra i due interlocutori: mi verrebbe da dirti, subito, né troppo vicini né troppo lontani.

Lo spazio è infatti una variabile da tener presente nella comunicazione.

Pensa a quando sei in autobus, schiacciato tra gli altri, e non ti senti sicuramente a tuo agio. Oppure quando a scuola guardavi la Professoressa seduta dietro la scrivania, che costituiva una sorta di barriera nella relazione.

Bene, a seconda della situazione, va utilizzato anche lo spazio: se vuoi stabilire un contatto con le persone che hai di fronte, non nasconderti dietro un tavolo, ma ricorda di non essere troppo invadente.

Secondo la psicoterapeuta Sally Hall si dovrebbe mantenere una distanza minima di quattro piedi (circa 1,2 m) dall’interlocutore.

Questi sono solo alcuni piccoli tips che ti suggerisco di sfruttare ogni giorno: potrebbero sembrare dettagli irrilevanti ma sono proprio questi fattori a fare la differenza e rendere la tua comunicazione davvero efficace.

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